24 marzo 2014 incontro formativo

“IL DESIDERIO DI FARE MAGGIORE PENITENZA”

DIMENSIONE ETICA

ETICA E MORALE: COSA SONO E COME USARLE

Relatore P.Vincenzo Arzente

L’etica e la morale, indicano nel linguaggio comune, l’insieme di principi-guida del comportamento umano nella società civile; basti pensare all’etica professionale- il giusto modo di comportarsi eseguendo una professione lavorativa a contatto con altre persone- o alla famosa morale contenuta nei finali di molte favole, ossia un insegnamento da trasmettere al lettore.

Etica e morale- di cui si parla qui e qui- sono spesso confuse o scambiate come fossero sinonimi. Ma non è così, in questo caso la differenza è sostanziale.

Etica deriva dal greco ethos, parola, che non a caso, i romani traducevano come habitus, da cui derivano l’abito, il modo di apparire e l’abitudine, un modo costante di comportarsi.

Come tutti gli abiti, a indossarli è una sola persona.

Quindi, l’etica è quella parte di filosofia che si occupa del comportamento di un singolo essere umano nei confronti dei suoi simili.

Morale, invece, deriva dal latino mos, l’insieme dei costumi e delle usanze ereditate dagli antenati. Perciò, la morale è quella parte di filosofia centrata sulle norme di un gruppo, una collettività o una civiltà, costruite nel tempo per stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Ciò che conta è la dimensione quantitativa: l’etica riguarda il singolo, la morale riguarda il gruppo.

In entrambi i casi, c’è sempre un soggetto agente, un individuo singolo, che ha piena cognizione di un dato fondamentale che è la distinzione tra bene e male.

ETICA:

• Ricerca di uno o più principi che consentono all’individuo di gestire la propria libertà nel rispetto dell’altro.

• Muove da una base relazionale, quindi, di ragione libera da stati emotivi e slanci solidaristici occasionali.

• Può anche essere definita come ricerca permanente del Senso della vita, come senso e significato del suo esistere e del cosmo che lo circonda.

• L’etica può essere:

a) Descrittiva perché descrive i comportamenti dei singoli.

b) Normativa, quando fornisce indicazioni comportamentali.

ETICA CRISTIANA:

L’etica cristiana ha come fondamento l’amore verso il prossimo, mediante il quale si esprime l’amore per il Creatore, è normativa in merito alla salvezza dell’anima e al libero arbitrio, come capacità decisionale e di scelta, cioè ricerca di principi per vivere la vera libertà, che secondo un proverbio si dice “la mia libertà finisce quando inizia quella dell’altro”.

Per etica cristiana, s’intende la vita nuova in Gesù Cristo, che è partecipata al discepolo che ha ricevuto il Battesimo. Attraverso il Battesimo, Cristo rende partecipe il cristiano del Suo stesso Amore. In quest’ottica, il cristiano non appartiene più a se stesso, ma a Cristo che è morto e risorto per lui e ne riceve in dono la partecipazione alla stessa vita nuova e allo stesso amore quindi è appartenere a Lui, entrare nel mistero della sua morte e resurrezione.

Lo Spirito Santo, che abita nel cuore del credente diventa l’agente fondamentale di tutta la sua vita in Cristo, perché è Colui che interiorizza ed imprime in lui la verità dell’amore di Cristo.

I fondamenti dell’etica cristiana sono:

a. I dati dell’etica neo e retrocristocentrica

b. Il magistero della Chiesa: lettere, encicliche dei pontefici o di altri deputati a tale scopo

c. La traditio ecclesiale lunga oltre duemila anni che ha tramandato fino a noi la fede, a quelle verità che dureranno sempre.

Centro dell’etica cristiana è:

l’avvenimento Gesù Cristo ed il Suo mistero pasquale. Tutto ciò che il cristiano è e fa, muove le sue radici da qui. Per cui l’etica cristiana è :

 Cristocentrica cioè ha il suo cuore nel mistero di Cristo

 Della Grazia, perché è opera di Dio

 Della Fede, perché solo nella fede trova il suo significato.

La caratteristica fondamentale dell’etica cristiana, è il fatto che essa si pone di entrare in dialogo costruttivo con ogni altro apparato etico, con la pretesa di integrarla ed illuminarla, in vista di una integrale libertà dell’uomo. Essa, tuttavia, non può essere cambiata secondo il “sentire” delle epoche o il fluttuare delle mode o dei modelli di comportamento, perché avrà sempre il suo riferimento all’imitabile e rivelata parola del Creatore.

CRITICITA’

Società liquida-pensiero debole-relazioni senza legami troppo fissi-relazioni tascabili-relativismo etico-

Il cristiano, la comunità cristiana non può prescindere dall’ASCOLTO DELLA PAROLA DI DIO.

Analisi del brano:

1. Creatura vecchia: peccato, vita immorale secondo la carne

2. Creatura nuova: chi ha vissuto l’evento di Cristo è sceso nella morte con LUI ed è risorto ad una vita nuova…la vita nello spirito.

SE SIETE…CAMMINATE: indicativo apragmatico…imperativo etico

• La mistica viene prima dell’etica

• La mistica non annulla l’etica, ma ne diviene elemento fondante

La mistica ci fa vivere come Gesù, ci aiuta ad essere coerenti, convertiti, abbiamo scelto Lui e lo seguiamo. Invece se cammino tanto per…a volte in chiesa sono cristiana e fuori tutt’altro.

SAN PAOLO DICE: CRISTIANO DIVENTA CIO’ CHE SEI…

IMPLICAZIONI PRATICHE:

Approfondire le ragioni e l’essenza dell’etica cristiana, esiste uno statuto etico, tanti non lo conoscono, cioè non conoscono il valore dei Sacramenti. C’è gente che prega, canta ecc.ma non si confessa, occorre passare dal devi della legge, a fare le cose per amore, nella libertà dei figli di Dio. Urge fare un salto di qualità, dal dire al fare per amore e non solo per dovere, costrizione, obbligo, ma per libera scelta. Non può esserci nel cristiano un cedimento nella fede, non ci si può fermare ai piccoli passi, occorre crescere in una fede solida, nella Orte e Risurrezione di Cristo.

Impariamo da Gesù con la Samaritana, da Papa Francesco che ha saputo cogliere i gesti di Gesù difronte a questa donna…il Suo parlare liberamente con tenerezza e amorevolezza.

Anche noi cristiani dobbiamo ripensare ai nostri modi di porci con le persone, qualunque sia il loro stato, dobbiamo accostarli come faceva Gesù, senza giudicarle, ma dando amore, comprensione, accoglienza…,un incontro dialogo, fatto col cuore libero e umile ci aiuta ad avere relazioni umane e divine, l’es.è sempre Gesù Misericordioso.

L’altro per me non deve essere un estraneo, ma un fratello col quale soffrire o gioire ,ciò è relazione.

Fare sintesi nella nostra vita tra fede e vita.

Testimonianza della dott.ssa Elisabetta Mercuri


Non parole ma fatti. L’educazione familiare, l’esperienza scautististica, la professione medica ospedaliera, l’hanno portata ad amare i bisognosi concretamente, aiutarli con carità, pur non condividendone spesso i comportamenti. I cristiani, ha detto, devono imparare anche a disobbedire a chi ha il potere, ai capi, quando, questi ci chiedono di agire da furbi, da indifferenti, da complici…

Anche San Francesco c’invita ad essere benevoli, modesti e semplici, occorre usare la verga e la manna, la giustizia e la misericordia, la fermezza e la bontà. Il correttore deve prima correggere se stesso e con gli altri farà di tutto per renderli liberi e spronarli all’amore.

L’incontro è stato concluso dal Padre Assistente con la preghiera conclusiva e la benedizione solenne

P:Ivano Scalise ha animato con musiche e canti.

Tina Di Cello

Gli appunti non sono stati rivisti dall’autore

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